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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

WTF! part 1

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You learn - Alanis Morissette In questo mondo dai colori eighties ma con nuances futuristiche vien facile mantenere viva la curiosità, soprattutto per chi ha la (per ora la considero) fortuna come me di rimanerci giusto solo qualche mese prima di risalire sulla macchina del tempo e tornare alla mia comfort zone. In questo primo mese ho capito che ci sono cose, delle chinese stuff  a cui non mi abituerò mai, quel genere di cose che se anche le vedi o le senti tutti i giorni non possono non farti sorridere dentro e pensare a un bel  macherazzadirobaèquesta?! Nel bene e nel male si intende, eh... Siccome mi piacciono gli elenchi, provo a farne uno con le mie chinese stuff preferite. 1.  GADGET E ACCESSORI I gadget cinesi sono popolari in tutto il mondo si sa, ma ogni volta che vado a mangiare l' hotpot e mi danno un sacchetto trasparente per proteggere il mio cellulare dagli schizzi del brodo, un elastico per legare i capelli e mangiare più comoda, un panno per c

E' la prima volta che vieni in Cina...

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People are people - Depeche mode Weekend passato con stomaco sottosopra , mi dico "Marta ti devi ancora abituare al cambiamento climatico, alimentare e fisico, su passerà". Pensavo di averlo detto tra me e me invece a quanto pare il pensiero ha sceso le scale bussato alla porta della custode del mio palazzo ed è arrivato a lei.  Lei, la custode che ogni mattina mi sorride e mi parla pensando (come tutti i cinesi) che tutti parlino cinese, la signora che ogni volta che mi vede arrivare mi viene ad aprire il cancello. Ecco che sale le scale bussa entra e parlando in cinese appoggia sul tavolo un bollitore pieno d'acqua calda, un cucchiaio e una confezione di zucchero nero.  Somma questi elementi in un bicchiere e il risultato è una coccola calda tutta per me.  Si siede vicino a me e mi scrive un biglietto (che conserverò per sempre). In cinese. La mattina dopo alle 7.00 ancora addormentata con la cipolla in testa sento di nuovo bussare alla porta. Mi alzo apro e

Dov'è tuo marito?

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The day of the bluff - A Toys Orchestra Se ho dormito bene e ho una bella faccia riposata, bevuto acqua calda e mangiato tanti mangostani posso anche fingere 25 anni.  Se ho le punte rosse posso fingerne forse 23? Se chiedo in prestito ad una mia studentessa la sua bici elettrica di hello kitty posso fingerne 19/20 in tutta tranquillità. Metto anche la cartella dai, non posso dimostrarne di più. E invece no. Ho 33 anni e sono una ragazza sincera. Purtroppo. In alcune zone del mondo è buona cosa non chiedere l'età a una donna. Se anche da queste parti fosse così, probabilmente la tremilionesima donna che mi capita sottotiro non mi chiederebbe per la tremilionesima volta rispettivamente nome, stipendio, età e (solo dopo aver scoperto quest'ultima) la fatidica domanda: e dov'è tuo marito? In Cina una donna ad una certa deve accasarsi insomma, l'amore è un dettaglio se c'è tanto meglio, se non c'è fai qualcosa per trovarti un marito o finisci tra

Friday night

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Feeling good - Muse Finisci la lezione, corri a far la spesa, prendi il lucchetto per la bici (non si sa mai), ti hanno dato il tuo primo stipendio, stasera si esce, vado al ristorante ma si, quasi quasi torno in quello in cui ero stata con Shi Yu, adesso gli scrivo e mi faccio dare l'indirizzo, aspetta mi è arrivato un messaggio su wechat " Stasera andiamo in un club, un tizio che conosciamo presenta la sua nuova collezione di occhiali. Vieni?". E' venerdì. Ovvio che ci vengo! Come potrei perdermi la notte di Shijazhuang? Giuro che con tutta la fantasia di cui sono capace non sarei mai riuscita a mettere insieme nella stessa serata tutto quello che ho visto. Si perchè qui è tutto un gran mix e ovviamente lo è anche nell'ambito della vita notturna. Arriviamo col taxi al club e facciamo il nostro ingresso su un tappeto rosso. Dei tizi in camicia bianca con auricolare sono alle estremità del tappeto, sembravano un re-mix (appunto) tra guardie del corpo

Io e il cinese

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In alto mare - Loredana Bertè La prima sera che sono andata ad ordinare i ravioli da sola ero in Cina da pochissimi giorni. Ero immobilizzata dal terrore, non vedevo un occidentale da più di 48 ore, nessuno mi capiva e io non capivo nessuno. Tutti intorno a me mangiavano felici sui tavolini bianchi disposti sul marciapiede, chiaccheravano bevevano una Tsingdao fresca e io li invidiavo. Sapevo che quello non era il mio quartiere per le vacanze ma lo doveva diventare per mesi e quindi mi terrorizzavo ancor di più. Avrei dato un occhio (un occhio forse no, magari un unghia n.d.r) per avere una mia amica o un mio amico lì con me con cui farmi sti due ravioli. Invece no. Una lingua incomprensibile tra me e il mondo e una serie di segni illeggibili. Non avendo ancora internet non potevo nemmeno godere dell'"aiuto da casa" di un traduttore on line. Niente. Ho pensato a cosa mi avrebbe detto la mia amica Cris, mia trainer autogena di fiducia : fermati, centrati sotto l'om

Metti un weekend in una famiglia cinese...

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David Bowie - Life on Mars "Marta ma scusa se sei a Beijing perchè non stai dai miei genitori?"- "Grazie sei gentilissima ma lo sai che non parlo cinese e tu sei a Milano" - "E loro non parlano inglese, qual è il problema? C'è sempre il body language e Skype se hai bisogno di me " . Già il body language. Come avevo fatto a non pensarci.  E così eccomi al 17° piano di un palazzo pechinese con la mia "mamma" e il mio "papà" cinesi ad osservare, mangiare e provare a comunicare in tutti i modi possibili totalmente immersa in un'atmosfera così amorevole e così gentile che ricorderò per sempre. E' stato importantissimo per me vivere con loro perchè ho potuto scoprire come un cinese riesce, per esempio a resistere a questo clima cosi caldo e umido, come si cura le ferite, come scandisce la propria giornata, come cucina, come fa colazione, come si prende cura della famiglia e della casa. Ho imparato tantissimo dai genit

Beijing state of mind

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(volume on) Now you are in Beijing Taiqi will make you feel brand new These sites will inspire you Let's hear it for Beijing    A 300 km/h per raggiungere la capitale, la grande giungla, la New York d'oriente. Un trolley, la guida, due indirizzi scritti in cinese per il taxi e via verso il mio primo weekend lontano da Shijazhuang. Viaggiare da soli è molto più faticoso ma dà anche molte soddisfazioni, per cui armata del dono della pazienza che sto coltivando da quando sono arrivata, sono salita su un taxi, l'ho pagato mi sono addentrata nella super "stazione centrale" di Shijazhuang e via a 300 km/h verso Pechino. Mi sentivo libera mentre sfrecciavo insieme al paesaggio, nessuno mi avrebbe più fermata. Dopo più di dieci giorni nello stesso posto finalmente sentivo di andare verso qualcosa di più grosso, di sconosciuto, qualcosa già "inquinato" dal mio immaginario. E non vedevo l'ora. Su quel treno veloce si consumavano pensieri e

Marta Polo

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Malika Ayane - Senza fare sul serio Questi primi dieci giorni di Cina sono giorni di prime impressioni e come tali sono importantissimi. Tra un pò la maggior parte di ciò che ora mi meraviglia non desterà più probabilmente la mia attenzione perchè siamo animalmente programmati ad adattarci e tutto si "normalizzerà", ma adesso no.  Adesso guardo qualunque cosa con atteggiamento romantico, appassionato e sognatore. Tutto sa di esotico ora e io, come un avventuroso esploratore, annoto premurosa quello che osservo e che sa di mondo lontano.  Gioco a Marco Polo e (davvero, non sto scherzando) immagino i vecchi esploratori durante le loro spedizioni e la meraviglia che hanno dovuto provare. In fondo vengo dal vecchio continente, quello dei sognatori, esploratori e viaggiatori e mi diverte pensare di far parte nel mio piccolo di quello spirito tutto europeo.   By the way, al di là delle mie fantasie e dei miei giochi, la verità è che il fatto che io non parli ancora un