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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Parklife

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E' domenica, non lavori ti svegli salti la colazione e passi direttamente al pranzo. C'è ancora qualche grado e raggio di sole ne vuoi approfittare. Prendi la bici? O vai a piedi? Prendi la bici. Ieri sera l'hai parcheggiata sul marciapiede ricordi? Ok allora vai a prenderla, è una bella giornata. Oddiolamiabicidovè ! Nondirmichemelhannorubata ! Si te l'hanno rubata! Marta, anche in Cina! Lasciata fuori una notte in quattro mesi e puff. Sparita. Pensieri di training autogeno per superare lo shock: daitantoèinvernotraunpoenonlavreipiusata e il più vigliacco traduemesimenevado. Vuoi dimenticare (o ricordare) per un attimo dove ti trovi e quindi dove vai? Vai al parco! Si. Perchè in Cina i parchi non sono belli perchè sono parchi ma per quello che vi succede dentro.  E poi, non saresti potuto entrare con la bici. Per cui forza, come Alice fatti piccolo e entra a curiosare... Entrare in un parco cinese significa entrare in Cina, in quella Cina millenaria sco

Che flash

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Ogni giorno alle ore 12.00 in una Spa vicino a una tavola calda vicino a casa mia tutto lo staff si raduna nell'atrio e coordinato da una voce guida compie quello che a me sembra un giuramento militare al servizio estetico. Incredibile. Un giorno alle 12.00 ho dovuto filmarlo per poterlo rivedere per credere. Ogni giorno per tutto il giorno dalle 8.00 alle 21.00 l'Apple Store vicino al supermercato vicino a casa mia manda in loop e a tutto volume la stessa canzone. Questa. Ogni giorno dalle 9.15 alle 10.45 a scuola gli studenti marciano nel campo a suon della stessa identica musica. Ogni mattina. Ogni giorno alle prime ore del mattino le macchine suonano il claxon incuranti del fatto che tu stia dormendo magari? Non importa. La strada inizia ad affollarsi quindi se ci sono più di due macchine per strada è obbligatorio suonare il claxon. Se non lo suoni chitihadatolapatente ? Ogni giorno alle ore 12.00 migliaia di studenti salgono le scale per la mensa, fanno la stess

Ritrovarsi a Seoul

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Cina. Era l’inizio di un Agosto torrido e difficile. Seduta sul mio divano fuxia, in casa mia mi rifugiavo in internet, in quel mondo che parlava la mia stessa lingua se volevo e per un attimo mi sentii al sicuro. Là fuori era ancora tutto così ostile, stava per inziare il mese più duro della mia permanenza nella Terra di Mezzo, volevo stare ancora un po' lì su quel divano, al fuori ci avrei pensato più tardi. E bastò un click su ctrip.com per prenotare nel giro di un’illuminazione fulminea un biglietto per Seoul. Seoul. Rochi. Seung Hyun. Due amici e la Corea del Sud. Come avevo fatto a non pensarci prima? In fondo la Corea del Sud ha giocato un ruolo decisamente importante in tutta questa storia… La Corea e me. In casa mia a Milano vive con me una piccola scultura dell’artista coreana Kappao, è un pupazzetto di ceramica che se ne sta lì appeso alla parete e mi guarda ogni mattina tronfio e narciso nella sua cornice barocca. Me lo ha regalato mia sorella appena mi sono t