Tokyo Grand Final
This child of mine si è spinta fino al Giappone. Come una fuchiko (le bamboline arrampicanti giapponesi) si è arrampicata maldestra sul primo aereo ed è volata a Tokyo e quando è tornata mi ha detto: Tokyo è un posto in cui non vedi l’ora di avere fame e di dire mi scappa la pipì. Sono stata a Tokyo 4 giorni e mezzo. Da sola.Tre ore e quaranta minuti da Pechino, uno sputo in confronto a quanto sarebbe stata lontana da Milano. Non potevo andarmene dall’Asia senza rischiare un “infarto per abuso di LSD”. Si, perché Tokyo mi ha fatto fare un viaggio bellissimo pieno di allucinazioni indimenticabili. Per aiutarmi a riordinare le idee (visto che sono tante) e aiutare voi nella lettura provo a fare un elenco di quello che mi è piaciuto di più e in quel “mi è piaciuto di più” ci metto anche le disavventure che a Martasan non mancano mai (soprattutto quando si muove da sola. Ops.). 1. I MIRACOLI Appena atterrata a Narita il primo inconveniente. No, niente a che vedere con disor