Lost in Shanghai


Hanno cancellato il mio volo per maltempo, l’hanno spostato a domani mattina. Ci hanno trasferito per la notte in un hotel vicino all’ areoporto di Shanghai. Unica straniera, nessuno parla inglese.  Ho capito con un pò di esercizio grafi-mimico che domani c’è la morning call alle 7 del mattino.  Credo che alle 6.45 sarò nella hall a meno che non voglia essere...dimenticata a Shanghai.


Eclettica, eccentrica, esagerata, sinuosa e brillante.  Mi sono specchiata nei suoi riflessi e mi stavano bene, una città così cinesamente magica che racchiude in sè le diverse culture che l'hanno cresciuta.
Per la prima volta da quando sono in Cina qui ho respirato qualcosa di familiare, quell'aria larga dei boulevard francesi, sentire l'odore di caffè per strada, di cornetti, godere del buon gusto delle persone che la vivono e che frenetiche calpestano i suoi marciapiedi, scoprire la sua nightlife. Una megalopoli a tutti gli effetti, esagerata come se fosse americana, elegante come se fosse europea ma pudica e rigorosa come se fosse orientale. Nonostante la contaminazione culturale che è palese nell' architettura, nello stile di vita e nella fauna umana che la popola, non dimentichi mai di essere in Cina. In quella Cina veloce, moderna, che rischia tutto per avere tutto, che vuole sempre di più e sempre in modo più veloce, la Cina del lusso, del brand, della moda, del potere, della Borsa (che piange) e della Finanza. Ma a Shanghai sei anche nella Cina della tradizione, la Cina del thè, dei rituali, dei fiumi e dei corsi d'acqua che rallentano la rincorsa pazza e distendono, che creano il panorama, che la rendono romantica e umana. Ci riconosci la Cina che commuove, quella fatta di persone che lavorano sodo e che fanno qualsiasi tipo di lavoro con la stessa identica dignità e serietà.
Non ho preso nemmeno una cartina di Shanghai. Volevo perdermi e ci sono riuscita. E così mi sono ritrovata con due persone conosciute per strada a bere del the secondo il rituale tradizionale, a cenare in un ristorante di cucina tradizionale con un'amica che avevo salutato tempo fa a Milano, a godermi un buon cocktail nei suoi club, a fare amicizia con backpackers in ostello, a bere caffè nella concessione francese, a rimanere col naso all'insù per raggiungere la vetta dell'edificio più alto, a mangiare i noodles più buoni che io abbia mai mangiato al prezzo di 13 yuan. 
E che fortuna che ho avuto. Per un attimo di qualche minuto ho avuto lo skyline più famoso del mondo tutto solo per me, grazie all'abitudine tutta cinese di amare le code e le folle tutte le persone erano concentrate nello stesso punto. A 10 metri più in là, sulla sinistra, un pezzo intero di terrazza completamente vuoto. E' da lì che ho scattato questa foto, davanti a me tutto per me lo skyline più famoso del mondo.

Commenti

  1. Bellissima! Anche noi siamo rimasti affascinati dalla concessione francese e dalla metropoli così cinese ma anche occidentale, esosa! E lo skyline... Vicinissimo! Un bacio Marta!

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