Ting Bu Dong. Le infinite possibilità del non capirsi.


Ting Bu Dong
Tre parole indispensabili per sopravvivere a una conversazione con un cinese che pensa che tutti parlino cinese. Ma come dargli torto? 
In fondo lo parlano più di un miliardo di persone... 

 Ting Bu Dong significa non capisco, a volte è davvero un dispiacere pronunciarlo perchè ci sono momenti in cui avresti voglia di dire un sacco di cose tranne che non capisci...altre volte invece diventa un' àncora di salvezza, tipo quando proprio non ci stai dentro e non vuoi nemmeno dire quelle due cose che sai, ovvero michiamomartasonoitalianasonoquiperinsegnareitalianononsonosposata.
In questi due mesi quindi dietro a un mio "non capisco" si sono consumate lacrime di frustrazione e risate imbarazzate a seconda del mood of the day, e così sul taxi, al supermercato, con quel ragazzo al bancone che tenta un approccio (cinese) consumavo il mio ting bu dong quotidiano senza però  ragionare davvero sulle infinite possibilità del non capirsi. 
Non capisco-non mi capisci. E' davvero così male? In questo weekend pechinese il confronto con un amico mi ha illuminata su tutto quello che è possibile fare quando non capisci
(e non ti capiscono).
Ho ripensato così a questi due mesi e a tutte le volte in cui ho "usato" il ting bu dong per frustrarmi (tipo quando ho pianto per un piatto di ravioli  qualche post fa), per rilassarmi (tipo quando torno da una serata e sono su un taxi e non ho voglia di rispondere alle domande del tassista che, in realtà, è la persona chiave dell'apprendimento del cinese, cioè se impari qualcosa in fretta è perchè prendi tanti taxi) o per imparare (tipo quando dici non capisco ma i tuoi occhi ti invitano a fare in modo che io capisca, tipo con gli occhi ti sto dicendo parlapiùpianofammiundisegno). Ci sono tanti modi di usare le parole, le espressioni, le frasi...a volte sono un alibi, a volte sono meramente quello che vogliono dire e nulla di più ma sicuramente il non capirsi ti apre infinite possibilità che se solo tu capissi non potresti permetterti. Mi spiego subito. Sto parlando del "tanto non mi capisci" e della sensazione di libertà che ti sale dai piedi al cervello, bussa e distrugge ogni freno inibitorio. Ad un tratto fai quello che farebbe un folle, ovvero pensi ad alta voce, commenti, ti arrabbi, dici idiota nello stesso identico modo in cui dici maseipazzesco commenti tutto quello che vedi, quello che ti piace e quello che ti fa rivoltare lo stomaco e il commento è ad alto volume e così via a maquestescarpefannocacarecomepuoivendermele?macomeèconciataquella?
saichec'èseipropriounidiota! noooomatuseiunacosameravigliosa!maèbellissimo!
lovoglioancheio!ciaobelbambinomacomeseibatuffolo! tihodettodiportarmiquicazzo! 
levati! cafone! sisiokdai! ehsieh?madeviproprio?complimentièbuonissimo
 Quelle sul taxi rimangono le mie preferite. Io le dico in italiano lui in cinese sia quando litighiamo sia quando vogliamo diventare amici.
Gli expats italiani mi dicono che quando tornerò alla base avrò nostalgia di questa libertà di espressione-chiamiamola così.
E in effetti non è affatto male non capirsi. 
Ora l'ho capito.

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