E' tempo di Settembre

Settembre è il lunedì della dieta che stai posticipando da un pò, è quando il tempo cambia e da 40° gradi cinesi si passa ai 14 gelidi gradi cinesi, è quando le strade si riempiono di macchine, claxon che suonano dalle 5 del mattino, code alle fermate dell'autobus, nuovi arrivi e vecchi ritorni, è quando da Starbucks ti bevi un caffè e vicino a te c'è qualche occidentale, è quando hai dei colleghi (finalmente!) e la città si riempie di tante cose da fare. 
E' quando compiono gli anni delle persone per me importanti. 
Se Settembre fosse un hashtag su Instagram sarebbe #maipiùsola.  
Per me.


Settembre è anche il mio terzo mese qui. Sono esattamente a metà del percorso anche se mi sembra di averlo già fatto almeno tre volte di fila. E' il mio giro di boa, inizio a capire finalmente cosa ci faccio qui, a raccogliere i frutti della mia grande fatica iniziale, ad apprezzare anche i momenti di sconforto che mi hanno fatto compagnia quando per due mesi mi sono trovata completamente da sola ad affrontare l'altra faccia della Terra.
Attendevo Settembre con curiosità, perchè sapevo che mi avrebbe portato nuove persone con cui condividere esperienze di vita e di lavoro, sarebbero arrivati i miei colleghi (tutti inglesi e americani), sarebbe iniziata la scuola (quella vera!) e sarebbero tornati in città tutti gli stranieri partiti per le vacanze.  #Maipiùsola nella mia palazzina con la mia dolcissima custode, finalmente rumori, vicine di casa che ti chiedono il solvente per le unghie, cene in compagnia, uscite, chiacchere, condivisione.
In realtà dopo due mesi di solitudine forzata accogliere tutti 'sti stimoli settembrini sta richiedendo un certo sforzo alla sottoscritta per cui calmaraga e datemi tempo. Tempo? Ma dai? Che novità! Non faccio in tempo (appunto) ad adattarmi a un contesto che subito questo cambia e mi tocca rimettermi in gioco. Ma forse è proprio questo che amo di questa esperienza.
C'è un tempo per tutto. Nella mia breve intrusione in terra cinese ho vissuto il tempo dello sconforto, della meraviglia e della commozione. Nei miei due mesi di solitudine e di insediamento ho avuto abbastanza silenzio a disposizione per commuovermi davanti a questo popolo. Per ascoltarlo senza capirlo, per imparare a nutrirmi, per guardarlo operare con laboriosità ogni giorno adempiendo al proprio dovere senza lamentarsi. Ho avuto il tempo per provare la rabbia e l'estraneità di fronte a cose per me inacettabili e incomprensibili rispetto alla censura e alle questioni ambientali. Ma ho avuto il tempo, la solitudine e il silenzio necessari per riuscire a non sentirmi sola in mezzo a loro e ad incontrare pochissimi amici che mi hanno sostenuta.
Ora invece c'è un tempo diverso. E' tempo di Settembre, di feste, di nuovi e tanti amici, di inglese più che di cinese, di viaggi, di nuovi stimoli lavorativi, di esplorazioni su cosa questa terra può darmi ancora di più, di okhofattoquestomaoravoglioprovareanchequellaltrovogliodipiù.
E sempre con quella libertà di espressione di cui non riesco più a fare a meno. Parlare in italiano sentendomi preziosa perchè nessuno può capirmi! Ma quanto mi mancherà?
E poi un nuovo benvenuto a questo mio secondo tempo: il mio studente che dopo due mesi di corso e timidezza arriva a scuola e mi mostra la foto di lui coi suoi bisnonni centenari seduti, su un letto di, e duro come, legno scaldato sotto da un braciere di fuoco vivo. Mi spiega come vivevano i suoi nonni e assaporo per un attimo la ricchezza di una cultura millenaria. Ora, uno studente cinese abituato a non esprimere opinioni e a non parlare di sè di sua spontanea volontà mi porta foto di famiglia per raccontarmi da dove viene. Rimango di nuovo senza parole quando prova a farlo in italiano.

Si. Se c'è un tempo per tutto, questo è' decisamente il tempo di un nuovo inizio.
E della raccolta.



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