Ritrovarsi a Seoul

Cina. Era l’inizio di un Agosto torrido e difficile. Seduta sul mio divano fuxia, in casa mia mi rifugiavo in internet, in quel mondo che parlava la mia stessa lingua se volevo e per un attimo mi sentii al sicuro. Là fuori era ancora tutto così ostile, stava per inziare il mese più duro della mia permanenza nella Terra di Mezzo, volevo stare ancora un po' lì su quel divano, al fuori ci avrei pensato più tardi. E bastò un click su ctrip.com per prenotare nel giro di un’illuminazione fulminea un biglietto per Seoul. Seoul. Rochi. Seung Hyun. Due amici e la Corea del Sud.
Come avevo fatto a non pensarci prima?
In fondo la Corea del Sud ha giocato un ruolo decisamente importante in tutta questa storia…



La Corea e me.
In casa mia a Milano vive con me una piccola scultura dell’artista coreana Kappao, è un pupazzetto di ceramica che se ne sta lì appeso alla parete e mi guarda ogni mattina tronfio e narciso nella sua cornice barocca. Me lo ha regalato mia sorella appena mi sono trasferita in quella casa e ci sono molto affezionata.
Anni fa a Milano un caro amico coreano è entrato a far parte della mia vita, ispirandomi nuovi metodi di insegnamento e nuove visioni del mondo. Ero una Marta acerba in quel periodo, le mie esperienze nel campo dell’insegnamento della lingua italiana come lingua straniera erano ancora poche e maldestre ma con lui, Rochi, ho potuto sperimentare nuovi metodi e vivere una nuova e bellissima amicizia. Anni più tardi, sempre a Milano, incontro anche Seung Hyun con cui si instaura subito un bellissimo rapporto e io tramite questi “segni” disegnati sul mio cammino mi avvicino sempre più a questo mondo così lontano. Sono state persone coreane, quindi, quelle che mi hanno ispirato e spianato la strada che avrei poi intrapreso fino ad arrivare in Cina.
Su quel divano, quel giorno d’Agosto mi trovavo a solo due ore di volo da uno di quei posti che ho sempre immaginato negli occhi delle persone che ho incontrato a Milano e nell’espressione nonlasciarmimai del mio piccolo amico di ceramica. CertoSeoul!DevoscrivereaRochi!Devoandarea Seoul!
Due mesi e molte gioie dopo eccomi su un aereo in volo per la capitale coreana.
Dopo quasi quattro mesi passati in Cina, a Seoul mi sono sentita finalmente in vacanza. Diciamoci la verità, passare dei giorni in una nuova città insieme a dei local è davvero uno spasso. Dopo mesi a contare sulle proprie forze per riuscire anche solo a capire dove ferma l’autobus, finalmente zero pensieri, finalmente su e giù da treni, metro, autobus senza guardare una cartina, finalmente a mangiare cose buonissime con qualcuno che ordina per te e tu non devi far altro che mangiare assaporare e mandare giù, finalmente insegne dei negozi scritte anche in inglese, il cielo blu, gli alberi, una natura rigogliosa…e finalmente loro, i miei due amici. Ritrovare persone che sanno chi sei, con cui hai dei ricordi, che conoscono i tuoi amici e la tua famiglia. Non mi pareva vero. E invece lo era, nonostante avesse tutte le caratteristiche di essere un sogno bellissimo. Perché è così, a Seoul ho vissuto qualcosa di indimenticabile grazie all’animo gentile e delicato delle persone che mi hanno accolta come se fossi una di famiglia. Mi sono orientata, ho capito dove ero e con chi.
Si. Se a Shanghai mi sono persa, a Seoul mi sono ritrovata.

Commenti

  1. Leggere delle tue esperienze è piacevolissimo, sembra di essere lì con te.
    Vai Marta...... tifiamo per te.

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